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Il vampiro in amore torna a rivedere la luce – La recensione di Irene

Autore: Mathias Malzieu
Traduzione: Cinzia Poli
Editore: Narrativa Feltrinelli
Pagine: 192
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2017

Come promesso, ecco la recensione dell’ultimo libro di Mathias Malzieu edito da Feltrinelli.

È lo stesso autore il protagonista di questa storia che narra in prima persona, sotto forma di diario, una vicenda accadutagli alla fine del 2013 e che lo ha visto trasformarsi da vampiro in pigiama in un “autosupereroe” dopo un anno intero di lotta per la sua stessa vita.

È una storia di coraggio, di speranze disilluse, di piccoli squarci di luci e di tenebre ma soprattutto di amore. Malzieu si ritrova all’improvviso a dover affrontare una malattia che lo distrugge dall’interno, è il suo stesso corpo a ribellarsi e a voler demolire il suo animo da sognatore. Il suo midollo osseo ha deciso di non volerlo salvaguardare e proteggere dai pericoli del mondo così egli è costretto a vivere “succhiando” il sangue di persone altruiste.

«In un attimo, eccomi trasformato nel mio peggior nemico. Il vampiro che mi succhia i globuli non sono altro che io»

Grazie alle cure esperte di uno staff medico all’altezza della situazione, all’appoggio affettivo della sua famiglia e a Rosy, la sua mela alla vaniglia, Malzieu riuscirà a vincere questa guerra senza mai perdere la speranza.

Questo libro è un vero Inno alla Vita, non ci sono parole migliori per descriverlo: tutto ruota attorno a questa strenua lotta che Malzieu porta avanti contro la temuta Miss Damocle, evidente personificazione di tutte le sue paure più profonde. Questa dama con le sembianze di diavolessa tentatrice tenterà di scalfire con la sua spada la corazza di amore e forza di volontà che Malzieu ha creato con fatica.

Nonostante ciò, Malzieu non rinuncerà mai ai propri sogni: lotterà fino in fondo per vedere l’uscita ufficiale sui grandi schermi del film Jack e la meccanica del cuore, terrà duro durante le settimane di terapia intensiva, isolato da tutto e tutti, attraverso ciò che gli è più caro, la scrittura. Nei periodi in cui sarà a casa, continuerà a mantenere un forte contatto emotivo con la sua “tribù elettrica”, i Dyonisos, componendo canzoni nella sua poltrona-uovo e avviando addirittura un nuovo progetto discografico.
È immancabile dunque il desiderio di voler ritornare ad essere l’uomo di un tempo facendo tutto ciò che rendevano la vita degna di essere vissuta, fatta di desideri banali ma fondamentali come girare sullo skateboard, mangiare crêpes, bere Coca o toccare la sua Betty Boop.

Credo sia stato soprattutto quest’atteggiamento combattivo e perseverante ad avermi colpita e sono stata piacevolmente sorpresa dal fatto che l’autore abbia voluto condividere con i suoi lettori un momento tanto difficile e intimo della sua vita, rendendolo così più “umano” ai nostri occhi.
È da pochi avere una sensibilità d’animo così forte e delicata da non essere scalfita neanche dal peggiore dei mali o delle diavolesse come Miss Damocle vuole farci credere.

«Farmi salvare la vita è l’avventura più straordinaria che mi sia mai capitata»

Ho intravisto in lui molto della fragilità e della voglia di amare di Jack, protagonista de La meccanica del cuore, e della perseveranza di Tom Cloudman in L’uomo delle nuvole che anelava di volare nel cielo liberamente come un uccello, rendendo lo stesso Malzieu il discendente spirituale dei personaggi dei suoi racconti. Il merito va sicuramente anche allo stile inconfondibile dell’autore che riesce con grande maestria a creare metafore ed espressioni che incantano il lettore quasi come se stesse dipingendo un quadro.

Io personalmente ne sono rimasta stregata!

 

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